“Le api prima di tutto”
Questa é la regola che ci siamo dati
Apicoltura bio
Da milioni di anni le api vivono sul pianeta Terra, dove si sono coevolute con le angiosperme, piante perlopiù ad impollinazione entomofila.
Questo equilibrio si é inequivocabilmente lacerato negli ultimi secoli, con la modificazione dell’ambiente da parte dell’uomo, accelerata dalle rivoluzioni industriali ed agricole.
La globalizzazione ha aggravato poi la situazione disperdendo ed incrociando molte delle sottospecie di apis mellifera, che si erano selezionate ed adattate ai loro rispettivi territori.
L’apicoltura biologica dipende da una agricoltura biologica e da un’ambiente sano e senza fonti di inquinamento, in più ha il dovere di prediligere e favorire le sottospecie locali.
Che direzione deve avere l’apicoltura
Apelupa condivide e sostiene
il documento scientifico
del 12 giugno 2018
Carta di San Michele all’Adige
Appello per la tutela della biodiversità
delle
sottospecie autoctone
di Apis Mellifera L. in Italia
WBA World Biodiversity Association“La Carta di San Michele all’Adige, partendo da una prima traccia redatta dagli entomologi della Fondazione Edmund Mach, è un documento elaborato e completato, con un intenso lavoro collettivo, dai maggiori apidologi ed entomologi italiani e col supporto di apicoltori sensibili da sempre a questa tematica. Oltre al contributo dei singoli studiosi, il testo è stato vagliato collegialmente dagli apidologi del CREA Agricoltura e Ambiente di Bologna, da lungo impegnati proprio su queste tematiche e dalle due principali istituzioni nazionali che si occupano di insetti, l’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia e la Società Entomologica Italiana.” … “Il Documento costituisce dunque una precisa espressione della comunità scientifica italiana, con l’obiettivo di costituire la base scientifica per future proposte ed azioni tecniche, sia nel campo della conservazione della biodiversità che dell’apicoltura a tutti i livelli.”…”Il documento parte dal presupposto che l’ape mellifica non può essere considerata un animale domestico, anche quando sia gestita dagli apicoltori, e quindi le sue sottospecie sono il risultato della selezione naturale che agisce a livello locale, rendendole adatte ad interagire sia col clima che con le flore delle diverse aree geografiche in cui la specie si è nel tempo stanziata.”…
Carta di San Michele all’Adige. pdfSan Michele all’Adige Declaration. pdfDiamo forza a questo documento, aiutiamo il mondo dell’apicoltura a mitigare o a risolvere questa grave situazione ambientale, che coinvolge ognuno di noi FIRMA L’APPELLO L’ape è un bene comune!
L’ape è un bene comune!
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…in 1 secondo:
FIRMA L’APPELLO FIRMA L’APPELLO Le api non sono domestiche
Salvaguardare le api
Le “api da miele” (Apis Mellifera) sono insetti appartenenti al genere “Apis” e sono i più efficienti impollinatori (insetti pronubi) della gran parte della flora del pianeta.
Hanno contribuito alla creazione degli ecosistemi naturali così come li conosciamo oggi e ne assicurano il mantenimento.
Sono responsabili dell’impollinazione di circa l’80% delle specie vegetali e di un terzo del cibo ad uso umano.
Sono animali che vivono in stretta relazione con il territorio e l’ambiente, al punto di essere i primi bioindicatori dei cambiamenti ambientali: sono sentinelle dell’ambiente.
Le api non sono domestiche perchè la domesticazione é una azione dell’uomo verso animali (o specie vegetali) le cui caratteristiche comportamentali derivano e dipendono dall’uomo stesso.
L’ape mellifera si é evoluta nell’ambiente naturale che le ha offerto il territorio e che ha plasmato lei stessa, dove ha tutto il piacere di continuare a farlo!
Oggi, con le rapide modifiche dell’ambiente, stiamo andando (per moltepleci motivi) incontro il rischio di estinzione dell’ape mellifera e nondimeno di moltissime specie del genere Apis.
Se ciò accadesse, il nostro pianeta, così come l’uomo, subirebbe rapidi stravolgimenti di portata difficilmente prevedibile.
Vecchia Apicoltura,
o
Nuova Apicoltura?
L’apicoltura é un’antica attività umana,
generata dalla abbondante presenza di questi insetti nell’ambiente
e dall’interesse dell’uomo per i prodotti dell’alveare.
L’abbondanza é infatti una delle strategie di evoluzione e di sviluppo per Apis Mellifera.
Ma la sua presenza in natura (negli ultimi decenni) si é drasticamente ridotta e
la quasi totalità degli alveari (in gran parte del mondo) é gestita da apicoltori.
Tra le molteplici cause che comportano il preoccupante declino di questi insetti
partecipa la stessa attività di apicoltura,
che accelera la diffusione di agenti patogeni e, in particolare, l’indebolimento genetico
dovuto al rapido spostamento su larghe distanze di questi insetti.
Negli ultimi anni una parte di apicoltura, insieme ad alcuni ricercatori, sta tentando di trovare “soluzioni” per salvaguardare questa straordinaria attività e questi preziosissimi insetti.
Anche in questa ottica, nei nostri apiari, convivono arnie gestite “tradizionalmente”
ed arnie gestite a “favo naturale”.
Apicoltura a favo naturale
I favi di cera costituiscono “il nido” dove le api nascono, vivono ed immagazzinano il loro cibo.
Da sempre l’apicoltura é stata a favo naturale…
poi, circa 150 anni fà, importanti innovazioni tecnologiche
(lo spazio d’ape, i fogli cerei prestampati e lo smielatore centrifugo)
hanno “rivoluzionato” il modo di fare apicoltura.
Queste innovazioni si dimostrarono subito come un approccio più etico e meno invasivo
nella gestione degli alveari, ma con il passare del tempo sono emerse alcune controindicazioni;
una tra queste é l’uso dei fogli cerei, i quali hanno la caratteristica di avere una dimensione (standard) per tutte le celle e, nondimeno, di avere la probabilità di essere prodotti con cera di dubbia provenienza…!
Questo alimenta un indebolimento degli alveari in termini di capacità di adattamento ambientale,
che si ripercuote sulla loro salute e quindi sulla loro sopravvivenza.
L’apicoltura a favo naturale lascia le api libere di costruire i favi (con loro relative cellette)
nel modo e con le dimensioni da loro ritenuto più opportune,
perché celle con dimensioni diverse, svolgono funsioni diverse!
Gestire arnie in cui i favi sono naturali é il miglior modo di fare apicoltura
senza depauperare le genetiche e la biologia degli alveari.
Anche in questa ottica, nei nostri apiari, convivono arnie gestite “tradizionalmente”
ed arnie gestite a “favo naturale”.
Apelupa è Prodotti dell’alveare …e non solo!
I nostri prodotti
Miele
Miele in favo
Miele torchiato
Millefiori, ciliegio, erica, acacia, castagno,
rappresentano le stagioni ed i territori dove bottinano i nostri alveari
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Sciami certificati bio su 6 telaini
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Pacchi d’api certificati bio
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L’evoluzione delle arnie top bar
per l’apicoltura a favi naturali
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per degustare il favo integrale
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Corso Apicoltura naturale e Visite
Corsi per la gestione di arnie a favi naturali e
visite in apiario per osservare le api e conoscerle da vicino