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L’arnia cattedrale nasce per favorire e sostenere le esigenze dell’alveare attraverso una apicoltura rispettosa.
E’ un’ arnia a favo naturale con sviluppo orizzontale che non necessita aggiunta di melari, in quanto é sufficiente il suo volume interno, che può espandersi o ridursi grazie a dei diaframmi.
La storia di quest’ arnia è legata alle più note arnie top bar
(in inglese: barra superiore) Queste ultime sono il riadattamento moderno di antiche arnie greche, le quali erano formate da “ceste” con la parte superiore chiusa da varie stecche di legno: una adiacente all’altra.
In questo modo le api attaccavano sotto ogni singola stecca, i loro favi: permettendo all’apicoltore di ispezionarli e manipolarli singolarmente, senza rovinarli. ..In seguito le “ceste” sono divenute arnie
“a sviluppo orizzontale” e/o “a sviluppo verticale”
costruite in materiali diversi, ma con l’identico principio di funzionamento. Negli anni ’70 dello scorso secolo, dopo un graduale abbandono, queste arnie sono state rivisitate e riproposte da due apicoltori canadesi per far progredire l’apicoltura locale in Africa, ma in realtà hanno trovato successo in occidente come alternitiva
per una apicoltura sostenibile. L’arnia cattedrale é l’ultima arrivata tra le arnie top bar.
Ideata da Corwin Bell
a prima vista appare come una doppia top bar africana.
La cattedrale rientra nel progetto denominato (dal suo ideatore) “bee guardian” e, come molti altri,
mira a promuovere e divulgare l’utilizzo di arnie a “favo naturale”. I vantaggi del non avere costrizioni imposte dai fogli cerei (che ricadono anche sull’apicoltore) consentono alle api di vivere in modo più naturale, libere di manifestare il loro DNA. All’apicoltore offrono il vantaggio di risparmiarsi l’acquisto di macchinari richiesti dalla “apicoltura moderna” e alleggeriscono l’attività senza necessità di spazi e magazzini dedicati.
Alla base di questi progetti c’é comunque l’intenzione di sensibilizzare verso una apicoltura più consapevole e sostenibile, che mira a ricreare una quanto più omogenea e fitta rete di alveari nell’ambiente in modo da favorire la naturale selezionegenetica delle api.
La peculiarità di quest’arnia
sono i favi di forma esagonale.
Tra le varie forme ottenute dai diversi tipi di arnie,
quella esagonale é fra le più simili
alle naturali forme dei favi,
costruiti dalle api in luoghi aperti.
Caratteristiche
Favi esagonali
La sagoma delle barre, dona alta stabilità ai favi consentendo alle api di attaccare il favo su tre dei sei lati che lo costituiscono.
Barre comunicanti
Il pregio di un favo saldato lungo metà del suo perimetro, per le api può avere uno svantaggio: per passare da un favo all’altro, sono obbligate a scendere nella metà libera. In realtà pongono rimedio a questo forando il favo di cera: ricavando passaggi. Per aiutare le api, ed ovviare al problema, le barre hanno opportuni fori che vanno a formare delle vere e proprie gallerie.
Tetto Ventilato
Il calore che sviluppa l’alveare, in contrasto con aria fredda esterna, può provocare il fenomeno di condensazione.
Il sistema di ventilazione tra il corpo superiore ed il tetto permette la circolazione dell’aria sopra le barre mantenendo l’interno dell’arnia sempre asciutto.
L’equilibrio dell’arnia é di fondamentale importanza.
La corretta costruzione dei favi sulle rispettive barre é legata alla perpendicolarità della struttura e, nondimeno, alla sua posa in “bolla”. Le gambe, oltre a supportare l’arnia ad una adeguata altezza, permettono un buon ancoraggio al terreno, che scongiura ribaltamenti accidentali.
Apicoltura amichevole…
…Le api hanno bisogno di alleati